mercoledì 26 marzo 2014

il Tao dei morti - quarto stadio


LIBRO II

Il Sidpa Bardo

Questo è conosciuto come la parte principale di ciò che è chiamato "La Profonda Essenza della Liberazione Attraverso l‟Ascolto" - il ricordo, il chiaro confronto faccia a faccia nello Stato Intermedio quando si cerca la rinascita.

Le Riverenze

Alle Divinità Riunite, Agli Dei Tutelari, ai Guru
Con Umiltà ci inchiniamo:
Possano Essi concedere la Liberazione nello Stato Intermedio

Versetti Introduttivi

Prima, nel Grande Bardo Thodol,
fu insegnato il Bardo chiamato Chonyid;
Ed ora, nel Bardo chiamato Sidpa,
il vivido ricordo è qui portato.

PARTE I

Il Mondo del Dopo la Morte

(Istruzioni Introduttive per l'Officiante): Anche se fino a qui sono stati forniti nel Chonyid Bardo molti vividi ricordi – escludendo quelli che avevano grande familiarità con la Verità reale e coloro che avevano un buon karma – quelli che avevano un cattivo karma a causa della mancanza di familiarità con la Verità o a causa del cattivo karma dovuto agli influssi, sono stati assaliti dalla paura e dal terrore, ed hanno avuto difficoltà nel compiere il riconoscimento. Costoro vanno oltre il Quattordicesimo Giorno, e per reimprimerli vividamente è necessario leggere quanto segue.

Il Corpo Del Bardo: La Sua Nascita e Le Sue Facoltà Sopranormali

Quindi, dopo aver reso omaggio alla Trinità ed aver recitato le invocazioni d'aiuto ai Buddha ed ai Bodhisattva, si dica quanto segue per tre o sette volte, chiamando il defunto per nome.
Oh, nobile essere, ascolta bene, e ricorda che la nascita nel mondo Infernale, nel mondo dei Deva ed in questo corpo del Bardo è del tipo chiamato nascita sopranormale.
Infatti, mentre stavi sperimentando la radiosità delle Pacificatrici e delle Furiose, nel Chonyid Bardo, essendo incapace di riconoscerle, subito dopo la tua morte, sei svenuto dalla paura, per circa tre giorni e mezzo; poi, quando ti sei riavuto dallo svenimento, il "Conoscitore" si è sollevato nella sua condizione primordiale ed è scaturito un corpo radioso, somigliante al tuo corpo precedente – come dice il Tantra:
"Avendo un corpo senza carne, somigliante al precedente ed a quello che sarà prodotto, dotato di tutte le facoltà dei sensi e del potere del movimento senza limiti, che possiede miracolosi poteri karmici, visibile agli stessi occhi celestiali della stessa sua natura."
Allora, questo è l'insegnamento:
Questo corpo radioso – che si dice somigliante al "precedente ed a quello che sarà prodotto" (intendendo che si avrà un corpo proprio come quello di sangue di carne, come il precedente corpo umano delle propensioni) – sarà dotato di certi segni e di certe qualità perfette, come ne posseggono gli esseri dai grandi destini.
Questo corpo, nato dal desiderio, è una forma pensiero allucinatoria dello Stato Intermedio, ed è chiamato corpo del desiderio.
In questo momento – se devi rinascere come Deva – ti appariranno visoni del mondo dei Deva; similmente, nel caso tu debba nascere come un asura, o un essere umano, o una bestia, o un preta o un essere infernale, ti apparirà una visione del luogo.
Di conseguenza, la parola "precedente" (nella citazione) implica che prima del terzo giorno e mezzo tu hai creduto di avere lo stesso tipo di corpo di quello di carne e di sangue, da te posseduto nell‟esistenza precedente, a causa delle tue propensioni abituali; e la parola "prodotto" è così usata perché, dopo, ti apparirà la visione del tuo futuro luogo di nascita. Pertanto, l‟espressione completa "al precedente e a quello che sarà prodotto" si riferisce a questo.
In questo momento, non andare dietro alle visioni che ti appaiono. Non lasciarti attrarre; non essere debole: se per debolezza ti affezionassi ad esse, dovresti vagare tra i Sei Loka soffrendone le pene.
Fino all‟altro giorno non sei stato capace di riconoscere il Chonyid Bardo e hai dovuto vagare scendendo lontano, fino a qui. Ora se vuoi aggrapparti alla Verità reale, devi permettere al tuo spirito di riposare senza distrazioni nella condizione del non agire e del non provare attaccamento, dello stato privo di oscurità, primordiale, luminoso e vuoto della tua mente, a cui sei stato introdotto dal tuo guru. In questo modo conseguirai la liberazione senza dover entrare nella porta del ventre. Ma se non sei capace di riconoscere te stesso, allora, chiunque siano la tua divinità tutelare e il tuo guru, medita su di loro, in uno stato di intenso affetto ed umile affidamento, proteggendo la corona della tua testa. Ciò è di grande importanza. Non distrarti.
(Istruzioni per l‟officiante): Parlate così, e, se da ciò conseguirà il riconoscimento, si otterrà la Liberazione, senza bisogno di aggirarsi per i Sei Loka. Se, tuttavia, il cattivo karma rendesse difficile il riconoscimento, allora dite quanto segue:
Oh, nobile essere, ascolta ancora: "Dotato delle facoltà di tutti i sensi e del potere del movimento senza limiti" significa che quando vivevi potevi essere cieco, o sordo, o zoppo, ma in questo Piano Dopo la Morte, i tuoi occhi vedono, le tue orecchie odono i suoni e tutti gli altri tuoi organi di senso sono integri, molto acuti e perfetti. Per questo il corpo del Bardo è detto "dotato di tutte le facoltà dei sensi". Questo è un indicatore del fatto che sei morto e che stai aggirandoti nel Bardo. Comportati in base a questo. Ricorda gli insegnamenti; ricorda gli insegnamenti.
Oh, nobile essere, "movimento senza limiti" significa che il corpo attuale, essendo un corpo del desiderio della tua mente, è separato dal suo sostegno, non è un corpo di materia grossolana, cosicché adesso tu hai il potere di attraversare i cumuli di massi, le colline, i macigni, la terra, le case ed il Monte Meru stesso senza alcun impedimento. Eccetto Buddha Gaya ed i ventre materno, anche il Re dei Monti, il Monte Meru stesso, può essere attraversato da te, avanti e indietro, senza alcun impedimento. Anche questo ti indica che stai aggirandoti nel Sidpa Bardo. Ricorda gli insegnamenti del guru e prega il Signore Compassionevole.
Oh, nobile essere, sei in realtà dotato del potere di agire in modo miracoloso, che non è, però, il frutto di un Samhadhi, ma un potere da te acquisito naturalmente, e pertanto è un potere karmico. Tu sei capace di attraversare in un momento i quattro continenti che circondano il Monte Meru. Oppure puoi recarti istantaneamente in qualunque luogo desideri; hai il potere di arrivarci nel tempo che un uomo impiega a piegare o a distendere la sua mano. Non desiderare questi vari poteri illusionistici e di cambiamento di forma, non desiderarli.
Non c'è nessuno di tali poteri, che potresti desiderare, che non potresti esibire. Esiste in te ora la capacità di esercitarli senza impedimento. Sappilo e prega il guru.
Oh, nobile essere, "visibile ai puri occhi celesti della stessa natura" significa che questi esseri della stessa natura, essendo di composizione simile o di simile livello di conoscenza dello Stato Intermedio, si potranno vedere reciprocamente. Per esempio, quegli esseri destinati a nascere tra i deva si vedranno gli uni con gli altri (e così via). Non innamorarti di loro, ma medita sul Compassionevole.
"Visibile ai puri occhi celesti" significa che i deva, essendo nati puri in virtù del merito, sono visibili ai puri occhi celestiali di coloro che praticano il dhyhana. Questi non li vedranno sempre; quando sono concentrati li vedranno, quando non lo sono, non li vedranno.


Caratteristiche Dell‟Esistenza Nello Stato Intermedio

Oh, nobile essere, il possessore di questa specie di corpo vede i luoghi ed i suoi parenti come si vedono in sogno.
Vedi i tuoi parenti ed i tuoi familiari e parli loro, ma non ricevi alcuna risposta. Allora, vedendo loro e la tua famiglia piangere, pensi: "Sono morto! Cosa farò adesso?" e provi una grande sofferenza, proprio come un pesce preso e messo sulle braci ardenti. In questo momento stai sperimentando una tale sofferenza. Ma sentirti infelice non ti sarà di alcun aiuto adesso. Se hai un guru divino, pregalo. Prega le Divinità Protettrici, il Compassionevole. Anche sentire attaccamento verso i tuoi parenti e familiari non ti farà bene. Perciò, non attaccarti. Prega il Signore Compassionevole; e non sentirai nessun dolore, nessun terrore, nessun timore.
Oh, nobile essere, quando ti senti spinto qua e là dal vento del karma, che è sempre in movimento, il tuo spirito, non avendo un oggetto su cui soffermarsi, è come una piuma sballottata in giro dal vento, che cavalca il respiro. Incessantemente ed involontariamente ti aggiri senza fine. A tutti coloro che stanno piangendo dici: "Sono qui, non piangete!" ma loro non ti sentono e tu pensi: "Sono morto!" e di nuovo ti sentirai molto infelice. Non sentirti infelice.
C'è una luce grigia come al crepuscolo, sia di giorno che di notte, per tutto il tempo. Puoi rimanere in questo stato per una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette settimane, fino al quarantanovesimo giorno. Si dice che normalmente le sofferenze del Sidpa Bardo vengono vissute per circa ventidue giorni; ma a causa dell‟influenza determinata dal karma, non vi è un periodo fissato con sicurezza.
Oh, nobile essere, da un momento all'altro, il terribile vento del karma, terrificante ed insostenibile, ti sospingerà da dietro, con raffiche spaventose. Non aver paura, è una tua illusione. Una fitta, terrificante oscurità appare continuamente di fronte a te, a dal suo centro escono grida spaventose e terrorizzanti come "Colpisci! Uccidi!" e minacce simili. Non le temere.
In altri casi, persone con un karma molto cattivo, producono karmicamente dei rhakshasa o demoni divoratori di carne, che portano varie armi e gridano "Colpisci! Uccidi!" e così via, facendo un tumulto spaventoso. Essi attaccano di sorpresa come gareggiando tra loro per chi riuscirà ad afferrare la persona. Sorgono anche apparizioni illusorie di venire inseguiti da varie terribili bestie predatrici. Neve, pioggia, tenebre, raffiche di vento e l'allucinazione di essere inseguito da molte persone, come se stessero arrivando, e rumori come se una montagna crollasse, o se mari infuriati tracimassero, o si levasse un fuoco ruggente o un vento devastatore.
Quando arrivano questi rumori, rimanendo terrorizzati, si cerca di scappare in ogni direzione, senza badare a dove si sta scappando. Ma la via è ostruita da tre terribili precipizi, uno bianco, uno nero ed uno rosso. Essi sono profondi ed evocano terrore e la sensazione di cadervi dentro. Oh, nobile essere, questi non sono veri precipizi, sono la Collera, l'Avidità e l'Ignoranza.
Riconosci in questo momento che ti trovi nel Sidpa Bardo. Invoca il nome del Compassionevole, prega con fervore così: "Oh, Signore Compassionevole, e mio Guru e Preziosa Trinità non permettete che io (nome del defunto) scenda nei mondi infelici." Fai questo e non dimenticartene.
Altri, che hanno accumulato meriti, e sono stati sinceramente devoti alla religione, sperimentano piaceri deliziosi, felicità e benessere in misura completa. Il gruppo di esseri neutri che non hanno né acquisito meriti, né si sono creati karma cattivo, non sperimentano né piacere né dolore, ma una sorta di incolore, indifferente ottusità. Oh, nobile essere, qualunque cosa ti arrivi in questo modo, per quanto possa essere deliziosamente piacevole ciò che sperimenti, non lasciarti attrarre; non farti stordire da essi; non farlo; pensa: " Possano il Guru e la Trinità essere onorati da queste delizie donate dal merito." Abbandona ogni attaccamento, ogni brama.
Anche se tu non provi né piacere, né dolore, ma solo indifferenza, mantieni la tua attenzione assolutamente concentrata sul Grande Simbolo, senza pensare che stai meditando. Questo ha un'enorme importanza.
Oh, nobile essere, adesso ti trovi per un breve momento a ristorarti alle teste di ponte, nei templi, attraverso gli sthupa delle otto qualità, ma non puoi restare lì molto a lungo, perché il tuo spirito è stato separato dal tuo corpo. A causa di questa impossibilità di indugiare, ti senti spesso turbato, contrariato e in preda al panico. A volte il Conoscitore si sente appannato, provvisorio ed inconsistente. Al che ti trovi a pensare: "Ahimè! sono morto! Cosa farò adesso?" e a causa di questo pensiero il Conoscitore diventa triste ed il suo cuore gelato, e sperimenti una tristezza senza fine. Poiché non puoi trovare ristoro in nessun luogo, e ti senti costretto ad andare avanti, non perderti in pensieri ma permetti alla tua mente di restare rilassata.
Come cibo puoi prendere solo quello che ti è stato destinato, e nessun altro. In quanto agli amici, in questo momento, non vi è nessuna certezza.
Queste sono le indicazioni riguardo al vagare del corpo mentale nel Sidpa Bardo. In questo momento felicità o sofferenza dipendono dal karma.
Vedi la tua casa, i tuoi servitori, la tua famiglia, la tua salma e pensi: "Sono morto! Cosa faccio adesso?" e oppresso da una intensa tristezza, ti sorge questo pensiero: "Oh, cosa non darei per avere un corpo!" e così pensando andrai aggirandoti qua e là alla ricerca di un corpo.
Anche se tu riuscissi ad entrare per nove volte nel tuo corpo esanime, a causa del lungo intervallo da te trascorso nel Chonyid Bardo – esso sarà gelato in inverno e decomposto in estate, o, altrimenti la tua famiglia l'avrà cremato o sepolto o gettato nelle acque o dato agli uccelli o agli animali da preda. Perciò, non trovando nessun posto dove entrare, ti senti scontento ed hai la sensazione di essere spinto dentro crepacci e fenditure tra rocce e macigni. Questo tipo di sofferenze si sperimentano nello Stato Intermedio quando si cerca di rinascere. Anche se cerchi un corpo, non troverai altro che sofferenza. Metti da parte il desiderio di un corpo; e permetti all'intelletto di restare in uno stato dimesso, e cerca di restarvi.
Così, per mezzo del confronto faccia a faccia, si ottiene la liberazione dal Bardo

dalla versione di W.Y. Evans - Wentz

il Tao dei morti - terzo stadio

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