mercoledì 5 ottobre 2011

Omaggio al Tao: Carl Gustav Jung

Vocatus atque non vocatus
deus aderit
(Called or not called
God will be present)
Protestant Church Graveyard
Kusnacht, Zurich Switzerland

























«Nella seconda metà dell' esistenza rimane vivo solo chi, con la vita, vuole morire.
Perché ciò che accade nell'ora segreta del mezzogiorno della vita è l'inversione della parabola, è la nascita della morte.
La vita dopo quell'ora non significa più ascesa, sviluppo, aumento, esaltazione vitale ma morte, dato che il suo scopo è la fine.
Disconoscere la propria età significa ribellarsi alla propria fine. Entrambi sono un non voler vivere: giacchè non voler vivere e non voler morire sono la stessa cosa. Divenire e passare appartengono alla medesima curva.»
(Anima e Morte)

La casa di Jung a Bollingen, lago di Zurigo, da lui stesso progettata e costruita.

Iscrizione su pietra in latino a Bollingen
"Orphanus sum, solus tamen ubique reperior, unus sum sed mihi contrarius, iuvenis et senex simul, nec patrem nec matrem novi, quia levandus sum e profundo ad instar piscis, seu delabor a coelo quasi calculus albus, nemoribus montibusque inerro, in penitissimo autem hominem delitesco, mortalis in unumquodque caput, non tamen tangor temporum mutatione."

"Sono un orfano, solo; eppure mi trovo dovunque.
Sono Uno, ma opposto a me stesso.
Non ho conosciuto né padre né madre,
perché hanno dovuto trarmi dal profondo come un pesce.
O perché sono caduto dal cielo come una pietra bianca.
Vago per boschi e monti, ma sono nascosto nell’intimo dell’uomo.
Per tutti sono mortale, eppure il mutare dei tempi non mi tocca.”


Narra la leggenda che la sera del 5 giugno 1961, a 85 anni, Jung stappò una bottiglia del suo miglior vino.

Il giorno dopo morì serenamente nella sua casa sul lago a Bollingen, che aveva costruito e modificato con le sue mani.

Un'ora dopo la sua morte si scatenò una tempesta.

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