martedì 16 novembre 2010

Integrazione (la Temperanza) - XIV Major


L'immagine dell'integrazione è l'unione mistica, la fusione degli opposti. Questo è un tempo di comunicazione tra ciò che in precedenza era stato sperimentato come dualità della vita. Anziché notte opposta al giorno, oscurità che sopprime la luce, questi elementi operano insieme per creare un tutto unificato, mutando continuamente l'uno nell'altro, poiché ognuno contiene, nella sua essenza più intima, il seme dell'opposto. Sia l'aquila che il cigno sono esseri simbolo del volo e di maestà. L'aquila incarna il potere e la solitudine. Il cigno lo spazio e la purezza, nuotando con grazia e immergendosi al di sopra e all'interno dell'elemento delle emozioni, appagato e completo all'interno della propria perfezione e bellezza. Noi siamo l'unione di aquila e cigno: maschile e femminile, fuoco e acqua, vita e morte. La carta dell'integrazione è il simbolo dell'autocreazione, di nuova vita e dell'unione mistica, conosciuta anche come alchimia.

Il conflitto è nell'uomo. Se non viene risolto lì, non può esserlo da nessun'altra parte. I giochi politici sono dentro di voi, esistono tra le due parti della mente. Esiste un ponte fragilissimo; se viene rotto a causa di un incidente, per qualche difetto fisiologico, o per qualche altro motivo, la persona diventa dissociata, diventa due persone e si verifica il fenomeno della schizofrenia o della personalità scissa. Se il ponte è rotto e quel ponte è fragilissimo ti comporti come fossi due persone. Al mattino sei amorevole e gentile, la sera sei furioso, una personalità totalmente diversa. Non ti ricordi il mattino, come potresti? Un'altra mente era in funzione.Se questo ponte è rafforzato al punto che due menti scompaiono e diventano una sola, allora insorge una integrazione, una cristallizzazione. Ciò che George Gurdjieff definiva "cristallizzazione dell'essere' non è altro che queste due menti diventate una, l'incontro all'interno di maschile e femminile, l'incontro di yin e yang, l'incontro di sinistra e destra, di logico e illogico, di Platone e Aristotele.

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